Un’inguaribile narratrice di bellezza
Appassionata, curiosa, allegra.
Se dovessi utilizzare solo tre aggettivi per descrivermi, molto probabilmente sceglierei proprio questi. Li abbinerei però a qualche altra parolina, giusto per mettere in chiaro fin da subito che non mi manca di certo il dono della parola. Ne uscirebbe quindi qualcosa che suona più o meno così:
Appassionata d’arte – ma anche di libri, di viaggi e di arti marziali.
Curiosa del mondo – e delle leggi che ne governano la sua indescrivibile bellezza.
Allegra per natura – perchè con un sorriso si può cambiare il mondo.
Certo faticherei un po’ a definirmi semplicemente una “guida turistica”. E non lo dico con senso di superiorità, ma memore delle difficoltà affrontate per trovare – a volte addirittura per tracciare – un sentiero che sentissi veramente mio. Il sentiero che mi ha condotto fino a questa pagina, insomma. Che mi ha portato a reinventare passo dopo passo, scelta dopo scelta, una professione che con quelle bandierine svolazzanti sopra folle in distratto movimento e quel microfonino agganciato quotidianamente alla t-shirt rappresenta tutto ciò che sento di non essere. E di non voler essere!
Scelta dopo scelta, dicevo poco fa. Perché quello che sto facendo ora, e soprattutto COME lo sto facendo ora, è frutto di 40 anni di scelte di vita. Scelte non sempre facili, a partire da quella di dedicare la mia vita allo studio della Storia dell’Arte quando tutti, con sorriso beffardo, mi dicevano di imparare l’arte per metterla da parte. Subito dopo, ai tempi dell’Università, ho iniziato a rinunciare alle vacanze estive per operare attivamente nel mondo del turismo. Inizialmente per gioco, certo, ma come vedi sono ancora qui. Che dire, poi, della scelta di lasciare Milano e una carriera nell’editoria multimediale per rintanarmi a Marostica? Ma con lei, la più bella città murata del Veneto, è stato amore a prima vista. E al cuor, si sa, non si comanda…
Proprio qui in Veneto, un ventina di anni fa, è iniziato il bello. Con una sfida che all’epoca sembrava più grande di me: diventare guida di una terra non mia. E per di più specializzandomi nei grandi artisti e architetti del Rinascimento. Io! Io che ho sempre avuto il pallino dell’arte di fine Ottocento e delle avanguardie del Novecento…
Non rinnego gli anni in cui ho lavorato per i grandi gruppi organizzati come gran parte delle mie colleghe, ma poi è arrivato il momento in cui ho sentito impellente il bisogno di cambiare rotta per tracciare un sentiero tutto mio. Per non dover trascorrere il resto della mia vita a ripetere me stessa. Per accrescere le mie conoscenze e proporre itinerari non battuti dal turismo di massa. Per sfruttare l’opportunità ineguagliabile di entrare in contatto con persone curiose e appassionate di arte e architettura, che quotidianamente mi offrono spunti stimolanti per arricchire il mio sapere.
Quando proposi a colui che all’epoca era il compagno di vita l’idea di creare un’offerta “ad alto contenuto culturale e a massima autonomia organizzativa” per gli ospiti del suo piccolo e delizioso Boutique Hotel mi sono sentita rispondere: “Tu sei pazza! L’idea di visite guidate riservate a poche persone può anche funzionare, ma i turisti non si accontentano di mezza giornata e soprattutto vorranno un pulmino che li trasporti qua e là”. Benedetta la volta che non gli ho dato retta e che, confidando di non essere l’unica viaggiatrice desiderosa di scoprire un luogo in compagnia di una Storica dell’Arte senza dover rinunciare alla mia autonomia, ho creato qualcosa di nuovo. Qualcosa che, a quanto pare, non esisteva – e non esiste tuttora – tra le offerte turistiche.
Quattro anni di “sperimentazione” mi hanno permesso di mettere a punto una formula di viaggio innovativa e apprezzatissima dagli ospiti dell’hotel, di raccogliere incredibili soddisfazioni professionali e di incontrare persone davvero speciali. Da qui l’idea di allargare il mio campo d’azione ad altri spazi geografici e temporali e di far germogliare da questa esperienza i “Viaggi a Tema”, vero emblema del mio modo di intendere e vivere un viaggio.
In passato, chiaccherando con direttori di musei, storici dell’arte e ricercatori universitari, mi sono spesso chiesta cosa avrei dato per essere al posto loro. Oggi non darei assolutamente più nulla, perché sento di aver finalmente trovato il mio posto nel mondo. Infatti non rinuncerei mai al piacere di condividere in modo informale e amichevole le mie conoscenze e la mia passione per ciò che studio quotidianamente. Ed è qui, in questo condividere, in questo dialogare, in questo narrare, che custodisco il senso più profondo di ciò che sto facendo in questo momento. Tanto che quando arriverà il momento di stampare i prossimi bigliettini da visita il titolo di “Guida Turistica” cederà il posto, con un sorriso, a Narratrice di Bellezza…
Se vuoi sapere qualcosa di più su di me, clicca l’argomento che ti interessa nei box qui sotto. Oppure segui il blog e i canali Facebook e Instagram di Sentieri d’Arte e Architettura, dove condivido attività, scoperte e pensieri. Così quando ci incontreremo di persona non sarà un incontro al buio, ma un ri-trovarsi. Davanti ad un’opera d’arte o a una tazza di caffè, poco importa…
STUDI E PERCORSO FORMATIVO
Quando decisi di iscrivermi al “Liceo Classico” di Pordenone avevo ben in mente una cosa: non volevo poi andare all’Università! Se ci ripenso ora, mi viene quasi da ridere e non posso far altro che ringraziare i miei genitori per aver assecondato il mio amore per la lettura e la scrittura, la storia e l’archeologia, senza dar troppo peso al futuro. Forse presagendo che, prima o poi, qualcosa avrebbe indirizzato il mio cammino.
Quel “qualcosa” è arrivato all’età di 18 anni, durante il mio primo viaggio da sola a Parigi. Si è presentato nelle forme di Amore e Psiche scolpiti da Canova, della Donna con il Parasole dipinta da Monet, dei bozzetti per la Porta dell’Inferno di Rodin, dell’architettura avveniristica del Centre Pompidou. Forme mille miglia lontane dalle Madonne di Raffaello, dalle dame di Leonardo, dalle sculture di Michelangelo che non erano mai riuscite ad attirare la mia attenzione durante il percorso di studi classici.
Non è stato un semplice colpo di fulmine, è stato molto di più. Per la prima volta in vita mia VOLEVO CAPIRE. Capire davvero cosa avesse spinto questi artisti a dare vita a delle opere di cui percepivo tutta la portata rivoluzionaria. Volevo capire chi fossero, cosa avevano fatto nella loro vita, perchè avevano espresso il loro mondo in quel modo. Da qui alla decisione di iscrivermi a “Conservazione dei Beni Culturali” presso l’Università degli Studi di Udine (all’epoca l’unica facoltà altamente specializzata in Storia dell’Arte) il passo è stato breve. E mai, nemmeno per un attimo, ho tentennato su quale indirizzo scegliere.
E’ così mi sono laureata con il massimo dei voti in “Storia dell’Arte Contemporanea”, che all’epoca in campo accademico indicava l’arte dal Realismo di inizio Ottocento alle sperimentazioni di metà Novecento. Non ho scelto io l’argomento della tesi (“Le incisioni di Giorgio Morandi per Il Selvaggio di Mino Maccari”), ma ho scelto e voluto fortemente la Prof. che mi doveva accompagnare in questa avventura. Pignola da paura, esigentissima, ma con un metodo di indagine storica che ancora influenza, a distanza di molti anni, le mie modalità di studio e narrazione.
Per amore ho rinunciato al Dottorato di Ricerca, salvo poi vincere l’unica Borsa di Studio messa in palio dal Corriere della Sera per un “Master in Metodologie dell’Informatica e della Comunicazione per le Scienza Umanistiche” presso l’Università Statale di Milano. Internet era nato da poco e bisognava formare i “creatori di contenuti”, renderli capaci di dialogare con gli “smanettoni” per dar vita a portali e siti internet.
L’avventura formativa e lavorativa milanese è terminata il giorno in cui, arrivata per caso a Marostica, ho pensato: “Quanto sarebbe bello vivere qui!”. E in questo nuovo “qui” ho dovuto reinventarmi ancora una volta. Fortuna ha voluto che poche settimane dopo il mio trasferimento in Veneto uscisse il bando per l’Abilitazione alla Professione di Guida Turistica, a cui ho partecipato – da unica “foresta“! – dopo un anno di studi intensissimo su Palladio, il Rinascimento, le ville venete e non solo.
Da quel momento in poi ho smesso di contare i Corsi Specialistici, i Seminari, le Giornate di Studio, le Conferenze, le Visite con i Curatori a cui ho partecipato in Italia e all’estero. Perchè in fin dei conti si è avverato ciò che sognavo fin dai tempi dell’Università: essere pagata per studiare!
A dire il vero, oggi vengo pagata per condividere le mie conoscenze. Ma queste presuppongono studi e ricerche continue. E se il mio lavoro non mi è mai venuto a noia, lo devo proprio a questo. Alle centinaia di domande che ricevo e mi faccio ogni anno, e alle decine di libri e documenti che consulto e studio per trovarvi risposta.
ESPERIENZE PROFESSIONALI
“Impara l’arte e mettila da parte” è stato un po’ il ritornello con cui mi sono affacciata al mondo del lavoro una volta conseguita la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali. Devo ammettere che all’inizio ci ho creduto pure io e per un lustro ho continuato a lavorare in quel mondo del turismo in cui ero entrata quasi per gioco ai tempi dell’università. Un’esperienza pluriennale, quella di Animatrice Turistica, a cui devo ancora molto. Per il modo in cui mi ha insegnato a parlare senza imbarazzo davanti a un vasto pubblico, a dialogare con persone di ogni età, cultura ed estrazione sociale, a divertirmi in ciò che facevo senza dar troppo peso all’orologio e al compenso economico.
Da lì alla gestione di bar, ristoranti e villaggi turistici in Calabria e Sardegna il passo è stato quasi naturale, anche se in cuor mio sentivo che prima o poi avrei fatto altro. E infatti ho subito iniziato ad alternare le stagioni estive con un percorso formativo altamente specializzante che mi ha portato a trasferirmi a Milano per lavorare nel campo dell’editoria multimediale come aspirante giornalista di viaggio. Internet era ancora agli albori e il mio compito è stato quello di creare i contenuti per il magazine online di una nota rivista italiana di viaggio e di animare la comunity di viaggiatori ad essa associata. Un incarico che ha permesso al mio amore per i viaggi culturali di andare a nozze con la passione per la scrittura. Sono stati un paio d’anni assai stimolanti in cui ho esplorato aspetti importanti della comunicazione turistica gettando le basi anche per consulenze e progetti futuri.
Penso ad esempio agli anni in cui ho creato e curato un travel-blog per condividere le mie esperienze di viaggi con bambini prima che il mondo cadesse preda delle logiche perverse dei cosiddetti “influencer”. A quelli in cui ho insegnato “Marketing e Comunicazione Turistica” negli Istituti Turistici e Alberghieri e nei Corsi Professionali promossi dalla Regione Veneto e dal Fondo Sociale Europeo. Oppure ai progetti di promozione turistica family-oriented sviluppati in collaborazione con Tour Operator, Pro Loco e Uffici IAT di Veneto e Trentino.
Eppure, dopo un po’, le innumerevoli ore trascorse davanti al PC e i ritmi frenetici della vita milanese hanno iniziato a starmi stretti. E così un bel giorno ho deciso di mollare tutto per dar vita a una nuova formula di accoglienza turistica, caratterizzata da ritmi lenti e un elevato contenuto culturale, in un incantevole borgo medievale del Veneto. E mentre il mio compagno realizzava il sogno di gestire un piccolo e raffinato Boutique Hotel, io ho iniziato a esplorare il territorio circostante e a studiare le sue eccellenze artistiche, naturalistiche, gastronomiche e artigianali per diventare Guida Turistica abilitata dalla Regione Veneto. Erano i primissimi anni Duemila e internet stava rivoluzionando il mondo del turismo a una velocità fino a quel momento inaudita, offrendo anche alle piccole strutture come la nostra una visibilità globale e la possibilità di proporre esperienze di nicchia.
L’idea di sfruttare i miei studi da Storica dell’Arte e la mia approfondita conoscenza del territorio per offrire agli ospiti dell’hotel la possibilità di scoprire le ville di Andrea Palladio e altri capolavori della nostra regione prendendo parte a visite guidate distribuite su più giornate e riservate a un numero limitato di partecipanti si è rivelata presto vincente. Nel giro di pochi mesi ho iniziato a ridurre le collaborazioni con i grossi Tour Operator per dedicarmi sempre più a queste visite speciali, arrivando a proporre anche programmi con chicche per veri intenditori.
“Perchè non proponi la stessa formula anche in altri luoghi? Noi verremmo subito a visitarli insieme a te” è stata la formula di commiato più gettonata in questi anni. Quella che mi ha portato a dar vita ai Viaggi a Tema di Sentieri d’Arte e Architettura e a inaugurare una stagione di studi che ogni anno regalerà nuove mete a chi avrà il piacere di seguirmi.
INTERESSI & PASSIONI
Arte e libri, le passioni che ho trasformato in lavoro, vanno spesso a braccetto con l’altra grande passione della mia vita, quella a cui dedico tutto il mio poco tempo libero e le mie ancora più limitate finanze. Sto parlando della passione per i viaggi, intesi per lo più come viaggi itineranti. Stavo per scrivere “culturali”, ma mi sono fermata in tempo. Perchè in quelli che definisco i viaggi lunghi cerco sempre di calibrare arte e cultura con la giusta dose di meraviglie naturali e attività all’aria aperta.
Sono una viaggiatrice indipendente e curiosa. Incapace di poltrire più di una giornata intera sulla spiaggia, posso però trascorrere ore a parlare con la gente del luogo per il semplice piacere di scoprire qualche chicca della loro terra. In passato “viaggi lunghi” per me era sinonimo di mete extraeuropee e di pianificazione maniacale dell’itinerario. Da un paio d’anni, invece, amo alternare i viaggi esotici con viaggi lenti, e spesso affidati al caso, nella nostra cara, vecchia Europa. Italia compresa, che di tesori e luoghi da togliere il fiato ne ha da riempire una vita intera.
Ciò che non mi ha mai abbandonato in tutti questi anni è la voglia di comprendere ciò che visito, di andare un po’ oltre la superficie patinata delle cose. Ecco perchè spesso evito i luoghi del turismo di massa, prediligo piccole strutture ricettive a conduzione familiare, assaggio le specialità locali, cerco di intrufolarmi nelle botteghe artigiane e, quando è possibile, mi affido per qualche ora ad una brava guida.
Nell’ultimo periodo ho scoperto anche il piacere dei viaggi in solitaria. Li affronto quando sento il bisogno di staccare per un po’ la spina dal mondo e di seguire solo i miei ritmi vitali oppure quando tengo troppo all’argomento del viaggio per rischiare di limitare le ore di visita a favore di qualche ora in buona compagnia.
Inutile dire che l’arte non manca quasi mai nelle mie uscite fuori casa, siano esse di poche ore o di alcune settimane. E non mancano mai nemmeno i libri, che spesso sono fonte ispiratrice di nuove mete o di nuovi percorsi in mete già note.
Detto questo, ti sarà facile immaginare quanto mi piacerebbe trovare offerte simili ai miei Viaggi a Tema in altri angoli del pianeta…