Il “ponte” stay-in-Veneto
Quando una quindicina di giorni fa ho iniziato a programmare le visite guidate per questo strano Ponte del 2 Giugno non avevo proprio idea di come sarebbe andata a finire. L’unica cosa che mi era ben chiara è che con le “regioni chiuse” non avrei potuto lavorare nemmeno in quest’ultimo ponte primaverile, che di fatto per noi guide segna la fine dell’alta stagione turistica.
Poi però mi sono detta: “Le persone hanno una voglia matta di muoversi, di fare qualcosa che le riporti alla normalità. Perchè non far conoscere i tesori della nostra regione a chi ci vive?”. Questo ovviamente ha comportato dei grossi cambiamenti, sia nell’organizzazione delle attività che nel modo di promuoverle, e ha richiesto parecchio lavoro. Cosa di cui avevo estremamente bisogno!
Ero ben consapevole che il rischio “zero-prenotazioni” era particolarmente alto, ma ho preferito affrontare la crisi per quello che è: un’incredibile opportunità di mettermi in gioco e di ripensare me stessa e ciò che ho sempre fatto. La parola crisi in greco significa “scelta, decisione, fase decisiva di una malattia”. E io, davanti alla malattia che ha azzerato in pochi giorni le mie possibilità di guadagno per l’intero anno, ho scelto.
Ho scelto di lasciare il cappio nel cassetto e far sognare le persone. Ho scelto di seminare desiderio di bellezza, con l’augurio che un giorno – domani, fra un mese, fra un anno… poco importa – qualcuno voglia trasformarlo in realtà.
E così ho iniziato a condividere le mie attività sui social, chiedendo pubblicamente ad amici reali e virtuali di aiutarmi a diffonderle. E’ una cosa che non ho mai fatto prima d’ora e chi mi conosce sa bene che non è da me. Non avevo però altra scelta e davanti ad una crisi bisogna cercare strade nuove. Il risultato è stato incredibile: nonostante il mio appello fosse rivolto ai miei amici veneti, mi hanno risposto da tutto il mondo. Dagli Stati Uniti all’Australia, passando per diversi paesi europei. Pubblicamente o in privato ho ricevuto decine e decine di messaggi con parole di incoraggiamento e tanti, ma proprio tanti, ricordi dei bei momenti trascorsi insieme qui in Veneto. A volte addirittura accompagnati da foto scattate tre o quattro anni fa. Questo mi ha infuso un’energia pazzesca e non posso far altro che ringraziarvi uno per uno – non servono i nomi, sapete bene chi siete…
A quel punto ho deciso di ricambiare l’affetto dimostratomi da persone così speciali con una scelta altrettanto speciale: effettuare i tour anche per un solo iscritto, regalandomi così la possibilità di conoscere altri amanti del bello. Non applicando alcun supplemento, avrei coperto a mala pena i costi della benzina, ma chissene… Arrivati ad un certo punto i soldi valgono quello che valgono e io volevo solo sentirmi viva dispensando bellezza a piene mani. E così ho fatto.
Come prima cosa ho invitato Irma e Alberto, i carissimi colleghi dell’Albergo Due Mori, a scegliere una o più visite da effettuare insieme a me. Ne parlavamo da anni e non l’avevamo mai fatto. Ecco che finalmente l’occasione ci è stata servita su un piatto d’argento. Poter condividere con loro i miei luoghi del cuore è stata un’emozione che conserverò a lungo.
Poi ho scritto a Raffaella, la mia migliore amica, per ricordarle quella visita a villa La Rotonda che avevo promesso a sua figlia Matilde due anni fa e che per una storia o per l’altra avevamo sempre rimandato. Chissà che questa fosse la volta buona.
Una sera, poi, mi ha scritto mia cognata Federica per dirmi che ha visto su Facebook le mie iniziative e quasi quasi… E così finalmente ci siamo regalate quel “pranzo da sole” programmato e cancellato per anni e come ciliegina sulla torta l’ho portata a dare una sbirciatina a Teatro Olimpico.
Negli ultimi giorni infine mi sono arrivati messaggi da amici vicini e lontani: “hai per caso ancora posto per il tour di martedì?”. Che nervoso, però, non poterli abbracciare quando ci siamo finalmente reincontrati dopo questi mesi così difficili!
Detto così può sembrare che ho lavorato gratis per tutto il weekendone. E se anche fosse, che male c’è?
Volevo dispensare bellezza, momenti di spensieratezza, e ci sono riuscita: questo è ciò che conta davvero per me.
Poi però la vita ancora una volta mi ha sorpresa. Sorpresa davvero!
Sono iniziate ad arrivare le prime prenotazioni. In molti vi siete iscritti alla newsletter e ai miei canali social. Mi avete scritto in privato per chiedermi se rifarò la tal visita perchè per quel giorno siete già impegnati. E poi, terminata una visita vi siete iscritti a quella del giorno dopo. Avete iniziato a parlare di me ai vostri amici. Mi avete chiesto di essere avvisati non appena programmerò nuovamente quel tour. Insomma, all’affetto ricevuto dagli ospiti degli anni precedenti si è sommata un’incredibile ondata di stima e interesse da parte delle persone conosciute in questi giorni, bimbi compresi. Non è meraviglioso?
Certo, il portafoglio non si è riempito magicamente e non si riempirà nemmeno nei prossimi mesi, ma il cuore ora è pieno. Pieno di gratitudine, di affetto, di voglia di fare e di FARCELA.
Ho scritto tutta questa pappardella perchè ci tengo a tener traccia di quanto è successo in questi giorni, delle fortissime emozioni provate. Avrei potuto farlo privatamente sul mio diario, ma ho prefetito renderlo pubblico per infondere un po’ di coraggio e ottimismo a tutti coloro che lavorano nel turismo. Il periodo è duro, durissimo, ma ci sta offrendo l’occasione di far girare a mille la nostra creatività e mostrare al mondo la passione con cui lavoriamo. E soprattutto ci sta offrendo l’opportunità irripetibile di far conoscere la nostra bella Italia a migliaia di italiani, anche a quelli che sono sempre stati convinti che all’estero è tutto “più”.
Non sprechiamola!
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