Le avanguardie, queste sconosciute!
L’incontro di oggi si apre con quattro immagini nella stessa slide: un coloratissimo Matisse, un ritratto cubista di Picasso, dei girasoli di Schiele, il famoso cagnolino che corre di Balla. E una domanda a cui tutti sono chiamati a rispondere: “Quale tra queste opere vi piace di più o non vi piace per nulla? E perchè?”. E’ sempre la risposta a quel perchè? il timone che darà poi la direzione alla nostra chiaccherata.
La puntata odierna è dedicata alle Avanguardie Storiche e so bene che questo è il primo vero scoglio nel percorso di avvicinamento all’arte contemporanea che sto proponendo on-line come antidoto al lock-down. A dire il vero non ho in programma di trattare in un unico pomeriggio tutti i movimenti che rivoluzionarono il mondo dell’arte a inizio Novecento. Due possono attendere tranquillamente il match finale intitolato “Credimi, non è vero che lo sai fare anche tu…”, mentre a Marinetti & Co. oggi dedicherò solo l’ultima slide con La Città che Sale di Umberto Boccioni. Per oggi Espressionismo e Cubismo possono bastare. Non ho dubbi che ci daranno del filo da torcere anche da soli.
Decido di affidare ai miei compagni d’avventura l’analisi dettagliata de L’Urlo di Munch e di Lusso, Calma e Voluttà di Matisse. Due opere così diverse tra loro che non sarà difficile far poi comprendere i due volti di quel movimento nato nel 1905 che va sotto il nome di Espressionismo. Lo presento con una serie di immagini dei suoi protagonisti più noti: da un lato i colori sgargianti e le forme piatte dei Fauves francesi, dall’altro le linee spezzate e i temi angoscianti degli artisti tedeschi che aderirono al Die Brucke. E poi il mio amato Egon Schiele, così in bilico tra Secessione Viennese e impulsi espressionistici, a cui dedico un solo nudo e la promessa di un incontro tutto per lui.
Ci aspetta poi Picasso con le sue Demoiselles d’Avignon, che avevamo già intravisto quando Modigliani era arrivato a Parigi nel 1906. Prima di farle comparire sulla scena chiedo di guardare l’opera facendo attenzione a quale “signorina” cattura per prima lo sguardo e poi attendo curiosissima la risposta di ciascuno. La slide successiva è ancora dedicata a loro, ma questa volta i cinque nudi sono circondati da una serie di fonti iconografiche e formali a cui Picasso si è ispirato per cancellare poi, con un unico colpo di spugna, interi secoli di arte occidentale.
Lunedì 30 novembre
Il vincitore indiscusso della slide d’apertura è Matisse. Devo dire che sotto sotto me l’aspettavo: i colori vivaci e la finestra aperta sul mare assolato sono un vero toccasana nel momento storico che stiamo attraversando. Ciò che invece non mi aspettavo proprio è che tutti iniziassero con la fatidica frase “l’opera che più mi piace è…”. Avevo lasciato volutamente la possibilità di scegliere “il quadro più brutto dei quattro”, e invece no: a tutti piace almeno una delle opere proposte. Anche Picasso, Balla e Schiele riescono a portarsi a casa almeno una preferenza!
Ancora una volta è Daniele a venirmi in aiuto quando chiedo chi mi aiuta a leggere formalmente L’urlo di Munch. Lo fa egregiamente, proponendo una similitudine che coglie in pieno l’essenza del quadro: “E’ un po’ come quando lanci un sasso nello stagno e l’onda inizia ad espandersi pian pianino su tutta la superficie. Nessun punto resta immune”. Stupendo! Lo informo all’istante che questa sensazione gliela rubo di sicuro – citandolo nei credits, ovviamente!
Arriva poi il Cubismo, sicuramente il momento più ostico dell’incontro di oggi. E come dargli torto? Se devo essere sincera, non piace nemmeno a me. Però una cosa è “piacere” e una cosa è “capire”. Capire le ragioni dell’artista, l’atmosfera culturale in cui operò e la direzione della sua ricerca. E noi siamo qui per capire: i miei interlocutori me lo ricordano con ogni loro intervento.
La serata termina con una bella telefonata alla mia cara amica Adele. Le spiego le nuove idee che mi frullano in testa e lei finalmente mi dice che la prossima volta parteciperà anche lei alle mie Pillole, nonostante detesti i giochi aperitivi… ahahahah! Quando riattacco il telefono trovo questo messaggio di Sara B., una mamma dolcissima che mi aveva chiesto di partecipare con audio e video spento per poter star dietro ai suoi bimbi di 10 mesi e 5 anni: “Mamma che ventata di aria buona stasera! E’ piaciuto a tutti. Tommaso – 5 anni – faceva le sue cose, poi di tanto in tanto magari mentre parlavi arrivava di corsa per vedere. Stefano – il marito – anche lui impegnato in altro ascoltava e a tratti lo trovavo rapito davanti allo schermo. Grazie Monica, davvero stai facendo un gran bel regalo a tutti. Questo format in cui tu spieghi è bellissimo. E poi spieghi da Dio. Anche per i profani! Una mia vicina chiede di poter seguire domani… pensi si possa fare?”. E certo che sì…
Sabato 5 dicembre
Già con la slide iniziale il gruppo del weekend mi sferra il primo KO. Matisse riceve infatti pochissimi riscontri, che vanno invece soprattutto a Picasso e Balla. Luigina arriva a dire addirittura che c’è qualcosa nei Girasoli di Schiele che la affascina particolarmente: dal vivo le avrei chiesto di battermi un cinque! E anche con le Demoiselles non si scherza: tutte le cinque fanciulle ritratte da Picasso riescono ad attrarre il primo sguardo dei miei interlocutori e non certo per la loro avvenenza fisica. D’altronde che cosa potevo aspettarmi da coloro che lo scorso weekend mi avevano chiesto di terminare il ciclo di incontri con Lucio Fontana invece che con le Marylin di Andy Warhol? E’ questa voglia di capire, di andar oltre il semplice gusto estetico, che mi fa impazzire. E che Lucio quindi sia…
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[…] citato in alcune delle email sopra menzionate e richiestomi apertamente al termine dell’incontro dello scorso weekend. Devo dire che fino a questo momento non avevo mai approfondito nel dettaglio la ricerca del padre […]
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