Il miracolo del Corona Virus
Da quattro giorni il nostro mondo è cambiato. Spero irreversibilmente cambiato!
Fino a qualche giorno fa ricevevo quotidianamente un paio di messaggi al giorno con vignette irridenti la grave epidemia che stava colpendo il popolo cinese. Da domenica sembrano scomparse. Scomparse insieme alla fiducia incondizionata nella certezza che l’epidemia in Europa non sarebbe arrivata perchè noi – non si sa bene per quale privilegio divino! – “siamo al sicuro”.
Fino a qualche settimana fa buona parte dei nostri politici tuonava anatemi contro rifugiati ed esuli di guerra, accusati – tra le altre cose – di trasportare sui loro barconi sgangherati chissà quali malattie. Oggi abbiamo scoperto, invece, che il virus ha viaggiato indisturbato in business class insieme alle ventiquattrore di integerrimi manager veneti e lombardi.
Fino a qualche anno fa l’argomento preferito dei talk-show era “vaccinarsi sì o vaccinarsi no”. Negli ultimi giorni la parola è data ad esimi professori universitari, medici, ricercatori e tutti i media continuano a ripetere di affidarsi solo a fonti ufficiali. Nessuno si sta più inventando suffumigi alla curcuma e di colpo scienziati e ricercatori non sono più esseri truffaldini al servizio delle case farmaceutiche.
Fino a qualche ora prima dell’allarme generale, una visita al pronto soccorso richiedeva dalle 2 alle 8 ore di attesa. Di colpo i parcheggi all’esterno delle strutture ospedaliere sono vuoti e abbiamo capito che per un mal di testa che ci ha tenuti svegli tutta la notte basta rivolgersi al medico di famiglia.
Fino a qualche ora fa siamo vissuti nella convinzione che il passaporto italiano ci avrebbe sempre aperto tutte le porte del mondo e che eravamo gli unici autorizzati a chiudere porte e porti in faccia agli altri senza doverci pensare due volte. Oggi la mia generazione sta provando per la prima volta cosa vuol dire essere rifiutati, essere rispediti a casa, essere indicati da multinazionali e governi stranieri come “paese a rischio”.
E tutto questo, in soli quattro giorni!
Mi auguro che tutto questo serva a qualcosa. A qualcosa per noi, come cittadini, come genitori, come educatori e soprattutto come esseri umani.
Non so come e quando ne usciremo. So però che i danni saranno enormi. In termini di vite umane, di danni economici per le nostre imprese, di attrattività turistica per il sistema-Italia.
E qui il miracolo lo possiamo fare solo NOI!
Come? Cercando di riprendere le nostre normali abitudini non appena gli esperti abbasseranno il livello di allerta, facendo delle scelte consapevoli nel momento in cui scegliamo dove fare la spesa, scegliendo come meta per le prossime vacanze la nostra bellissima Italia, che verrà sicuramente sabotata dagli stranieri.
Della serie: aiutati che il ciel ti aiuta!
Ho progettato l’apertura di questo blog alcuni mesi fa e mai, ma proprio mai, avrei immaginato di scrivere queste parole per inaugurarlo. Dovrebbe essere un blog che parla di arte, architettura, libri e cose belle. Ma un blog, si sa, non è un sito internet, non è la “pagina ufficiale” di un’attività imprenditoriale. E’ più un diario personale dove si condividono pensieri e parole.
E oggi, oggi va così!
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