Neoclassicismo ed età romantica
Da oggi iniziano i guai, i guai seri. Ovvero sto realizzando che mi è davvero impossibile parlare di argomenti così ampi nei 45 minuti che mi ero prefissata. Urge quindi una semplificazione e una riduzione all’osso delle opere da presentare. Decido quindi di scegliere David per la pittura e Canova per la scultura. Un’opera per ciascuno, giusto per non fare differenze. Per il primo scelgo La Morte di Marat, ottimo punto di partenza per insegnare a leggere un’opera d’arte. Per Canova lancio un sondaggio via email all’interno del gruppo del lunedì-venerdì (l’altro lo devo ancora conoscere): Le Tre Grazie o Amore e Psiche? Incredibilmente i due innamorati stracciano alla grande le tre belle donzelle. Che la scelta nasconda l’inconscio desiderio di un bell’abbraccio in periodo di lockdown?
Ma torniamo un attimo al quadro di David. Lo uso per un altro dei miei giochetti. L’idea mi è venuta ricordando con Daniela la visita svolta tre anni fa con una ragazza non vedente. E’ una visita che porto nel cuore. Quando ci eravamo sentite al telefono mi aveva detto: “Ti chiedo solo una cortesia: quando spieghi soffermati molto sulle forme e i colori, così posso immaginare ciò che state guardando. Ho perso la vista un paio d’anni fa, quindi se tu mi dici giallo so perfettamente di cosa stai parlando”. Cerco quindi “due volontari tra il pubblico” – mamma mia che fatica farli saltar fuori! – e chiedo loro di girarsi di spalle. Devono cercare di immaginare la scena che il terzo volontario descriverà loro. Dopo di che tiro in ballo anche gli altri partecipanti. A turno dovranno descrivere un aspetto specifico del quadro: le linee, i colori, la luce, lo spazio, la composizione, le linee di forza. Insomma tutti quegli elementi che il pittore usa con grande cognizione di causa e a cui e i “non addetti ai lavori” prestano sempre poca attenzione. Ma è proprio da qui che bisogna partire quando si analizza un’opera d’arte e non c’è bisogno di grandi studi per leggerla in questo modo. E’ questo il vero messaggio che mi interessa passare nel secondo incontro.
Il tempo vola, per cui resta poco tempo per Amore e Psiche. Hayez, Friedrich e Turner ci stanno aspettando per traghettarci verso il sentire romantico. I due celebri innamorati diventano così per me oggetto di una narrazione sui social: nel post del giorno successivo racconterò infatti la loro dolce storia d’amore mentre nelle stories delle curiosità sul gruppo scultoreo e le sue fasi ideative. Per i miei compagni d’avventura invece la statua diventa oggetto dei “compiti per casa”. Ovvero li invito a provare a leggerla come abbiamo fatto con David, soffermandosi in particolare sulle linee di forza per comprendere qual è il momento esatto che Canova ha voluto immortalare.
Nel corso dell’incontro oso. Oso proporre un’opera di Mondrian e una di Rothko. Due artisti astratti accostati ai grandi classici per far capire come certe “leggi interne alle opere d’arte” in fondo prescindano dalla raffigurazione puntuale della realtà. Ne ho messa di carne al fuoco, eh?!?
Venerdì 20 novembre
A seguito di una serie di defezioni dell’ultimo minuto questa sera il gruppo è piccolino. Questo permette a tutti, nolente o dolente, di intervenire e piano piano il ghiaccio inizia a sciogliersi. Non so se l’aver sperimentato sulla propria pelle quanto sia facile, in fondo, la lettura puntuale di un’opera d’arte aiuterà i partecipanti ad intervenire in futuro. Dentro di me, ovviamente, lo spero più che mai!
Tra gli episodi memorabili registro il messaggio che mi ha mandato Giulia via email all’ora di pranzo: “Scusa, non ho avuto tempo di risponderti prima e credo che ormai sia tardi. Comunque… d’istinto avrei votato per Amore e Psiche, ma non avrei saputo dire il perché (forse semplicemente perché il concetto delle tre grazie mi sembra un po’ trito…). Però ho chiesto l’aiuto da casa: mio figlio Tommaso ha consigliato di votare invece per le Tre Grazie perché dice che su Amore e Psiche lui sa già tutto per via di una storia ad hoc su Topolino. E’ anche riuscito a recuperare il numero! (3310). Per cui… il mio voto tardivo va alle Tre Grazie”.
Della serie: su due voti presi da queste poverette, uno è merito di Topolino!
Domenica 22 novembre
Il gruppo oggi è parecchio numeroso perchè ci sono diverse persone che mi hanno chiesto di recuperare quella persa venerdì con l’altro gruppo. Questo non impedisce però ad Anna di farsi coraggio e descrivere Marat in maniera eccelsa. Devo ammettere che è una delle descrizioni più puntuali che mi sia mai capitato di sentire.
Tra i messaggi ricevuti a seguito di questa lezione, due mi hanno colpito in particolar modo. Il primo dice: “Grazie infinite! Sono veramente contenta di essermi iscritta. Sapevo che ci sarei stata bene in un gruppo così” (Anna). L’altro, che mi arriva a pochi minuti dalla fine: “Bellissimo Monica. Per me che di arte non so niente con te godo delle spiegazioni e mi piace conoscere. Grazie!” (Nicoletta).
Prima di salutarci chiedo un riscontro sull’approccio all’arte adottato oggi. Non sono alla ricerca di complimenti, voglio semplicemente capire quale taglio piace di più. Mi folgora Nadia dicendomi che a lei piace molto quando inserisco le opere nel loro contesto storico. Ho scritto “mi folgora” perchè questa osservazione mi farà venire un’idea incredibile il giorno dopo. Sai una di quelle idee che ti stravolgono letteralmente la giornata? Te la racconto alla prossima puntata…
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